giovedì 4 ottobre 2018


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Lettera aperta alla Sindaca del comune di Pisticci e all’assessore regionale all’ agricoltura

ANCHE I CINGHIALI CONTRO I PRODUTTORI AGRICOLI
Forti sono le lagnanze da parte di centinaia di produttori agricoli per i danni subiti dalle continue invasioni di cinghiali. Difficile al momento risulta la determinazione dei danni provocati alle colture agrarie in atto da centinaia di cinghiali che scorrazzano nei campi dell’ampio territorio del comune di Pisticci. Certo è che il vorace onnivoro, invadendo un po' tutto il territorio del comune di Pisticci, coltivato prevalentemente a coltura erbacee sta arrecando danni stimati intorno al 10-15% della produzione di beni destinati al consumo umano. I produttori agricoli al momento non solo assistono quasi indifesi all’attacco dei dannosi animali selvatici, ma subiscono anche l’indifferenza di chi è chiamato a gestire ed amministrare il territorio Comunale.
Dal canto suo Tavolo Verde Basilicata, seriamente preoccupato, nel raccogliere le giuste e legittime denunce dei coltivatori, delle famiglie che vivono nelle campagne e dei cittadini delle periferie dei centri abitati di Pisticci, Pisticci Scalo, Tinchi, Centro Agricolo e Marconia

                                                        CHIEDE
Alla Sindaca del comune di Pisticci e all'assessore Regionale all'Agricoltura un incontro in tempi stretti per affrontare il preoccupante e dannoso fenomeno innanzi esposto prima che questo diventi una piaga a carattere cronico per l’economia e la sicurezza sociale. Tavolo Verde Basilicata in ogni caso a breve convocherà una pubblica assemblea alla quale saranno invitati tutti i livelli istituzionali.
Sicuri di un riscontro favorevole si porgono distinti saluti

li, 4/10/18                                                                                  Tavolo Verde Basilicata 

martedì 10 ottobre 2017

Invito 13/10/2017


Invito Assemblea 13/10/2017

CRISI DELL’AGRICOLTURA: COME SUPERARLA?
La drammatica situazione che vive il mondo dell’agricoltura e in modo particolare i comparti
ortofrutticolo, cerealicolo e zootecnico, anche a causa della progressiva e continua flessione dei
prezzi dei prodotti in azienda, ha raggiunto livelli insostenibili per migliaia di produttori.
 Il primo semestre dell’anno in corso si chiude con gravissime perdite a carico dei produttori
sia per le colture intensive che per quelle estensive; A mo’ d’esempio: i prezzi dei cereali in
azienda continuano a perdere circa il 50% rispetto all’annata precedente; flessione che se
sommata alle scarse produzioni del 2017 il comparto cerealicolo perde circa il 70%. Più
consistenti sono le flessioni dei prezzi della frutta come pesche, albicocche, nettarine,
fragole, ecc.; Per le prime i prezzi medi non superano i 0,30 euro/ kg, per le fragole non va
oltre 1,10 euro/kg. La superficie di oltre 8000 ettari, prevalentemente concentrata nel
Metapontino, destinata alla frutticoltura, con aziende per lo più piccole e medie a
conduzione diretta perde 70 milioni di euro. Lo stesso dicasi per la fragola che in termini
relativi i prezzi flettono del 35%, mentre in assoluto il comparto registra una perdita di circa
13 milioni di euro. Le prospettive sono tutt’altro che rassicuranti per le colture orticole in
corso e per la prossima annata agraria. Se a ciò aggiungiamo le conseguenze della cattiva
gestione delle acque da parte delle Autorità preposte, i disservizi del Consorzio di Bonifica,
il quadro complessivo si evidenzia in tutta la sua massima negatività per migliaia di
produttori agricoli. Si prevede infatti purtroppo un ulteriore processo di abbandono di intere
aziende, di migliaia di ettari di fertili terreni sottratti alle colture irrigue, nonché l’abbandono
e la distruzione di diverse colture autunno-vernini compromesse dal disservizio dell’Ente
Consortile (in gestione Commissariale). Che fine hanno fatto gli 80 milioni di metri cubi
di acqua destinata all’irrigazione promessi per il periodo estivo-autunnale?
 Su 100 aziende rilevate a diverso indirizzo, dimensione e ubicazione, solo il 25% presenta
un bilancio in pareggio, il 65% accusa una debitoria variabile tra il 20 e il 90% del valore
della stessa azienda, mentre il restante 10% accusa una debitoria verso banche, INPS e
quant’altro, insoluta e/o con vincoli ipotecari e incagliato nella rete dell’usura e della vendita
all’asta. Tale stato di fatto impedisce ai produttori agricoli di accedere a ipotesi di sostegno
o/e finanziamenti privati o pubblici; in altri termini l’indagine dimostra come circa il 60% delle
aziende si trovi nelle condizioni di incertezza e di non poter programmare le attività
per le prossima annata agraria anche a causa della emergenza idrica in atto. Le
conseguenze sia sul piano occupazionale, sia su quello economico generale sono
facilmente immaginabili e vanno ad incidere in senso negativo e progressivo, sull’indotto
dell’intero territorio.
 Al momento né l’ultimo P.S.R, con i relativi bandi, né le tante fumose e decantate promesse
fatte dal Ministro dell’Agricoltura e dall’Assessore Regionale, potranno dare risposte
positive e prospettive di ripresa al settore agricolo lucano e del mezzogiorno in generale,
poiché considerano il settore primario non strategico per l’economia e l’occupazione.
 Dal canto suo Tavolo Verde Basilicata, ancora una volta si rivolge agli organi istituzionali
Competenti e specificatamente al Governo Nazionale e al Governo Regionale perché diano
risposte concrete in tempi rapidi a migliaia di produttori agricoli che da troppo tempo stanno
subendo una crisi che ha assunto oramai “carattere strutturale”, aggravata ulteriormente
dalle calamità naturali 2011 e 2013 e dal gelo e dalla neve dell’inizio del 2017.

Specificatamente si chiedono:
 Interventi diretti per l’abbattimento della debitoria delle aziende sofferenti verso banche,
INPS, ecc. ecc…
 Richiesta da parte della Regione Basilicata al Governo Nazionale, così come hanno fatto
altre Regioni, per il riconoscimento dello Stato di Calamità per la crisi idrica in corso.
 Rivisitazione del P.S.R. il quale più che essere strumento di programmazione e di indirizzo
per la ripresa del settore agricolo e per la valorizzazione del paesaggio agrario e della
ruralità, si dimostra essere strumento clientelare ed elettorale nelle mani di chi l’ha
concepito e lo gestisce; di fatto volutamente perde di vista l’interesse generale e collettivo,
favorendo solo alcune aree e alcuni soggetti privati e pubblici.
 La riprogrammazione del P.S.R. così come la gestione delle acque ad uso irriguo: non
possono continuare ad essere esclusiva competenza di autorità e di Enti da tempo travolti
da scandali e da questioni morali. L’ACQUA È BENE COMUNE e quindi va gestita
nell’interesse generale e collettivo, così come fondi pubblici compresi quelli a copertura del
PSR.
 Si garantisca un prezzo minimo ai produttori di beni agroalimentari di prima necessità e al
contempo il Governo Nazionale e la Giunta Regionale sostengano una parte dei costi per la
raccolta, il confezionamento e il trasporto degli stessi sui mercati.
 Si rivendicano inoltre interventi diretti e concreti a sostegno delle produzioni anche
attraverso centri di raccolta e distribuzione a favore delle popolazioni bisognose e delle
famiglie sulla soglia della povertà; scelta tra l’altro contemplata nelle normative CE.
 Si rimuovano vincoli, lacci e lacciuoli di borbonica memoria che ancora oggi strozzano
migliaia di produttori agricoli; ci riferiamo ai 200 mila ettari di terreni demaniali ad uso civico
di cui circa la metà destinata alla coltivazione e non mai legittimati ed affrancati per la
sordità, incompetenza ed incapacità della classe dirigente regionale.
Su questi temi Venerdì 13 ottobre 2017 alle ore 18.30 presso la sala Consigliare
di Marconia di Pisticci, Pubblico Incontro con gli On. Roberto Speranza, On.
Gianni Paglia, On. Antonio Placido, l’Assessore Regionale Roberto Cifarelli e

Rappresentanti Istituzionali.

10/10/2017

TAVOLO VERDE BASILICATA

giovedì 4 maggio 2017

COMUNICATO STAMPA



La perdurante crisi che investe l’agricoltura Metapontina e l’entroterra, aggravata ulteriormente dalla irragionevole, quanto dannosa scelta del Consorzio di Bonifica di impedire ai produttori l’utilizzo dell’acqua a scopo irriguo, ha raggiunto livelli oramai insostenibili.
Le negative conseguenze sono visibili e tangibili, non solo sul piano economico-produttivo, ma anche sociale, poiché si è determinato un preoccupante stato di disorientamento, di disagio, di rabbia e di esasperazione tra i produttori agricoli che ha superato i limiti. A fronte di tale situazione si registrano purtroppo un completo disinteresse, se non addirittura una complicità del Governo Regionale, e molti colpevoli silenzi da parte di chi è chiamato a rappresentare il mondo dell’agricoltura.
È gravissimo il fatto che il Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica, attraverso un’apposita delibera continua a mettere in atto dei veri e propri tentativi estorsivi a danno di centinaia di produttori agricoli; in altri termini, un qualsiasi produttore proprietario o non proprietario di un’azienda agricola servita da impianti irrigui collettivi, riportata nel famigerato elenco dell’utenza morosa (registro delle morti), con la su citata delibera non può usufruire del servizio irriguo, pur volendo pagare in anticipo il relativo canone.  Si è giunti al paradosso: i produttori vogliono comprare l’acqua pagandola in anticipo e l’ENTE si rifiuta di venderla danneggiando anche sé stesso e al contempo viene letteralmente impedito alle aziende di continuare a produrre beni agro-alimentari attraverso il razionale utilizzo di un bene indispensabile qual è l’ACQUA.
Tavolo Verde Basilicata vuol ricordare ancora una volta a Pittella, alla Giunta Regionale e alla maggioranza che l’ACQUA È BENE COMUNE per cui non può essere considerato e gestito come fosse bene privato e monopolizzato da parte di un Ente che in questa fase è a gestione straordinaria per decisone del Presidente Pittella. A fronte di ciò Tavolo Verde Basilicata si rivolge espressamente al Governo Regionale, alle forze politiche e sociali, al Prefetto di Matera, agli Organi di Giustizia Competenti ognuno per la propria parte, affinché intervengano per ripristinare il diritto di ogni cittadino all’accesso al servizio irriguo collettivo.
L’urgenza dei tempi e la gravità dello stato dei fatti ci impegnano a chiedere interventi e risposte concrete e rassicuranti poiché tra i produttori agricoli si è determinato uno stato di disagio e di esasperazione che potrebbe sfociare in manifestazioni dagli esiti non prevedibili per i quali Tavolo Verde Basilicata declina ogni responsabilità!


04/05/2017                                                                                         Tavolo Verde Basilicata
Prof. Francesco Malvasi

giovedì 27 aprile 2017


COMUNICATO STAMPA

I disservizi, le vessazioni e i tentativi estorsivi messi in atto dal Consorzio di Bonifica a danno degli agricoltori e del territorio con la complicità del Governo Regionale.
Il commissario del Consorzio di Bonifica, confermando sostanzialmente la delibera N.150  del 23/03/16, continua a mettere in atto dei veri e propri tentativi estorsivi a danno di tutti coloro i quali sono legati a diverso titolo alla produzione di beni agro-alimentari e alle produzioni in generale, dimenticandosi della profonda crisi che investe il settore primario, aggravata ulteriormente dalle ultime avversità climatiche.
In altri termini, un qualsiasi produttore proprietario o non proprietario di un’azienda agricola servita da impianti irrigui collettivi, riportata nel famigerato elenco dell’utenza morosa (registro delle morti), con la su citata delibera non può usufruire del servizio irriguo, pur volendo pagare in anticipo il relativo canone.
Fatto gravissimo per i risvolti di ordine politico e sociale poiché il bene acqua, quale bene comune verrebbe ad assumere le caratteristiche di un bene privato, monopolizzato dalla Regione e per suo tramite dal Consorzio di Bonifica e dai poteri forti, tra l’altro inquisiti. È a tutti noto lo scandalo E.I.P.L.I. e l’inquinamento delle acque invasate in Basilicata!
Le conseguenze di tale provvedimento si vanno ad aggiungere a tutte le altre imposizioni consortili, e, in particolar modo,  al tributo 660 già oggetto di contenzioso fra utenza e Consorzio di Bonifica, poiché ritenuto sproporzionato e irragionevole da parte anche della giurisprudenza (vedi varie sentenze): un’altra vessazione
Se a ciò aggiungiamo poi il disservizio connesso all’erogazione idrica per uso agricolo, ma anche per uso potabile, come le inspiegabili turnazioni, limitazioni di portate, interruzioni di erogazione, mancata sistemazione della rete dei canali di bonifica e abbandono del territorio di competenza consortile,  il quadro si completa nella sua massima negatività con conseguenze disastrose sui produttori e sul territorio nella sua interezza. Si è giunti al paradosso, i produttori vogliono comprare l’acqua pagandola in anticipo e l’ENTE si rifiuta di venderla danneggiando sé stesso, i produttori agricoli, quindi l’economia generale.
Vogliamo ricordare in particolar modo a Pittella,  all’ Assessore all’Agricoltura che in questa fase gli agricoltori si trovano a scontare le conseguenze negative del calo della domanda interna, il crollo dei prezzi dei prodotti, gli effetti dell’amplificazione dell’ inquinamento connesse alle attività estrattive ed industriali  e non meno le imposizioni e le vessazioni del Consorzio di Bonifica e come se non bastasse i tentativi estorsivi da parte di un ente controllato dal Governo Regionale. I produttori agricoli dicono NO! alle politiche di rapina, di abbandono e di vessazione, volute sia dal Governo nazionale che dal Governo Regionale anche attraverso il Consorzio di Bonifica ai danni di chi lavora e produce beni e servizi per sé e per gli altri.
Per queste ragioni Tavolo Verde Basilicata, data l’emergenza in atto, invita le Autorità Regionali Competenti, S.E. il Prefetto di Matera, gli Organi di Giustizia, il Commissario del Consorzio di Bonifica e tutte le forze politiche e sociali legate al territorio regionale ad intervenire in tempi brevi per:
  1. Sospendere l’efficacia della delibera richiamata a firma del Commissario del Consorzio di Bonifica.
  2. Sospendere o/e revocare gli atti amministrativi inerenti la riscossione del tributo N°660 e di tutte le pendenze a carico dell’utenza relative al tributo irriguo per le annate precedenti, anche perché molti di essi risultano inesatti e non in linea con la reale situazione.
  3. Mettere in atto tutte le necessarie iniziative e risorse per dare prospettive ad un mondo che da decenni lavora e produce per l’occupazione, lo sviluppo e il progresso.
  4. Si chiede alla Magistratura competente di verificare la legittimità degli atti posti in essere dal Consorzio di Bonifica.
Gli interventi sono tanto più necessari quanto urgenti perché fra i produttori agricoli si è determinato uno stato di esasperazione e di disagio che potrebbe sfociare in manifestazioni dagli esiti non prevedibili per i quali Tavolo Verde Basilicata declina ogni responsabilità.

24/04/2017                                                                                                          Tavolo Verde Basilicata

lunedì 27 marzo 2017

Comunicato stampa

Lunedì 3 aprile 2017 alle ore 19.30 presso la Sala Consigliare di Marconia di Pisticci convegno sul tema: “ACQUA, TERRITORIO ED AGRICOLTURA”; l’iniziativa organizzata da Tavolo Verde Basilicata in collaborazione con la F.A.R.B.A.S (Fondazione Osservatorio Ambiente Basilicata) e con la partecipazione di autorevoli personalità del mondo scientifico, della politica e delle Istituzioni, farà il punto sullo stato attuale della gestione dell’acqua, quale bene comune, e le interdipendenze che si sono determinate tra i territori nelle sue diverse componenti –socio-economiche, occupazionali, culturali e politiche. In particolar modo l’appuntamento tratterà la correlazione tra l’utilizzo dell’acqua nel settore agricolo-zootecnico e il territorio. Si parlerà inoltre della gestione delle risorse naturali e come salvaguardarle e valorizzarle nell’ottica di uno sviluppo ecocompatibile che riproponga il ruolo strategico dell’agricoltura conservativa e produttiva in alternativa ai processi di sfruttamento selvaggio ed inquinamento connessi all’attività estrattiva le cui conseguenze negative sul piano economico ed ambientale sono a tutti note. Da qui la necessità di pensare e proporre un nuovo modello di sviluppo diffuso e sostenibile nel quale prevalga la centralità e il rispetto dell’uomo e dei suoi diritti in un rapporto moderno tra Istituzioni, territori e beni comuni.

27/03/2017                               Tavolo Verde Basilicata
Prof. Francesco Malvasi

sabato 11 marzo 2017

Comunicato stampa

Dopo l'incontro tenutosi giovedì 9 ultimo scorso tra il Tavolo Verde Basilicata e il rappresentante della maggioranza al Comune di Pisticci, prof. Baratella, al quale è stato dato ampio spazio dalla televisione e dai quotidiani, si è concordato un ulteriore incontro che si terrà lunedì 13 marzo 2017 alle ore 18 nella Delegazione Comunale di Marconia tra una delegazione di Tavolo Verde Basilicata e i rappresentanti dell'Amministrazione Comunale di Pisticci per definire modalità e tempi di rilascio degli attestati di possesso e conduzione relativi ai terreni demaniali a uso civico e per fare il punto sul lavoro preparatorio alla richiesta di legittimazione delle terre civiche.
Gli interessati sono invitati a partecipare.

Servizio TGR BASILICATA 09/03/207 Edizione delle 19:35


sabato 4 marzo 2017

LETTERA AL SINDACO DI PISTICCI

E’ necessario rimuovere tutte le discrasie che rallentano la soluzione dell’annoso problema “terreni demaniali gravati da usi civici”  
Per ricordarvi che il lavoro di accertamento, verifica e stima dei terreni demaniali, non sta procedendo così come è stato concordato a suo tempo fra Regione, attuale Amministrazione Comunale, Perito demaniale e Tavolo Verde. Si ha l’impressione, ma è qualcosa di più, che la giunta nel suo insieme non abbia compreso l’importanza del problema e gli sbocchi positivi che potrebbero aversi se risolto nel rispetto della legge e nel rispetto dei crismi tecnici. Tavolo Verde è seriamente preoccupato delle procedure e dei procedimenti sin qui adottati in ordine al lavoro preparatorio e preliminare all’atto di legittimazione dei 1100 ettari di terreni demaniali per i quali sono interessati circa 350 cittadini. Così come la scrivente organizzazione è preoccupata dei risvolti che potrebbero aversi in seguito al mancato rilascio degli attestati di possesso e conduzione dei terreni condotti dai cittadini. Questi si trovano di fronte ad una stranissima richiesta da parte di funzionari del comune che può essere cosi sintetizzata: “se non pagate l’affitto il comune non rilascia l’attestato”. Un qualsiasi Avvocato ravviserebbe in ciò un tentativo di atto estorsivo.
La deplorevole posizione di cui l’Amministrazione Comunale è già a conoscenza anche se informalmente sta arrecando danni economici agli utenti e disorientamento nell’opinione pubblica; per cui il sindaco o chi per esso dia disposizione immediatamente del rilascio degli attestati agli aventi diritto; ovverosia a tutti quei cittadini che abbiano così come previsto dalla legge 1766/27 e dalla legge regionale L.R. 57/2000 i seguenti requisiti: possesso ultra decennale e apporto di miglioramenti fondiari. All’uopo appare fondamentale il parere del Perito demaniale in collaborazione con l’ufficio tecnico Comunale. Così come appare fondamentale che il lavoro svolto dal Perito demaniale sia supportato da “Verbali di Constatazione” al fine di evitare eventuali contenziosi fra le parti interessate in fase di “quotizzazione” e/o frazionamento. E’ opportuno ricordare inoltre a chi di competenza che son trascorsi 2 anni e mezzo da quando al Perito demaniale fu affidato l’incarico da parte del comune di Pisticci per la sistemazione del demanio e, a tutt’oggi, ben poco di formale e di ufficiale gli utenti hanno a loro disposizione per comprendere lo “stato dell’arte” se non l’avviso pubblico da parte del comune per recarsi a titolo privato dal Perito demaniale: per fare e per vedere cosa?In conclusione è opportuno, oltre che necessario, che il comune verifichi  in itinere l’obbiettività, la regolarità delle procedure e dei procedimenti sin qui adottati nello svolgimento del lavoro di accertamento, verifica e stima dei terreni demaniali onde evitare che il lavoro compiuto giunga alla Regione, per la legittimazione, incompleto e contestabile il che allungherebbe ulteriormente i tempi di attesa, l’incertezza e il disorientamento fra la cittadinanza; per non parlare poi del mancato riconoscimento del diritto a chi da decenni lo attende e della impossibilità a partecipare, al pari di altri che operano nel settore agricolo, a bandi  e misure Regionali, Statali ed Europei.
Sicuri di un favorevole  riscontro  in tempi stretti si porgono distinti saluti.
Marconia 04/03/2017
                                                                                               Per  il Tavolo Verde Basilicata
Francesco Malvasi   

giovedì 23 febbraio 2017

Lettera aperta

LETTERA APERTA
-Al Presidente della Regione Basilicata: Marcello Pittella
-Al Presidente del Consiglio Regionale di Basilicata:Francesco Mollica
-All’assessore Regionale all’agricoltura: Luca Braia
-Ai gruppi Consigliari Regionali
-Al Sindaco del Comune di Pisticci

Dal rapporto Ismea-Svimez sull’agricoltura meridionale dell’annata agraria 2015, emergono alcuni dati significativi sull’aumento del valore dei prodotti agro-alimentari rispetto agli anni precedenti.
I dati si riferiscono non già alle materie prime quale latte, ortofrutticoli, grano, bestiame, ecc. ma a prodotti finiti della filiera agro-alimentare; ciò induce il lettore non attento, e buona parte della classe dirigente, a sostenere che “L’agricoltura del Sud è in forte ripresa” sia in termini di quantità fisiche dei prodotti agricoli, sia in termini di aumento dei prezzi.
Da un’attenta analisi del valore aggiunto dei beni agro-alimentari si evidenzia come i prezzi dei prodotti agricoli in azienda abbiano subito una flessione negli ultimi tre anni stimata intorno al 25% e conseguentemente si è registrata una diminuzione del potere d’acquisto dei produttori agricoli; tendenza questa che va ulteriormente accentuatosi a causa e per effetto del crollo dei prezzi dei cereali destinati alla panificazione e pastificazione.
Se poi a ciò aggiungiamo l’aumento del costo di produzione sostenuto dalle aziende (imposte, tributi, spese varie, servizi, lentezze e distorsioni burocratiche, ecc.) il potere d’acquisto subisce una flessione nell’ultimo triennio di circa il 12,5%; per cui si può senz’altro affermare che l’aumento complessivo del valore aggiunto del comparto agro-alimentare non ha favorito e non favorisce il comparto produttivo agricolo-zootecnico ma i diversi passaggi della filiera, e in modo particolare, della trasformazione, conservazione e commercializzazione. A dimostrazione di ciò è sufficiente analizzare i dati relativi all’aggregato dell’agro-alimentare dell’Export: 38.4 miliardi (+3.9%). Notevole influenza hanno avuto e continuano ad avere il vino, l’olio, la pasta, prodotti di III-IV gamma, mozzarelle di bufale, formaggi, ecc. Le Regioni del Mezzogiorno che hanno contribuito maggiormente ad aumentare il valore dei beni agro-alimentari sono: Campania, Puglia, Calabria, Sicilia. La Regione Basilicata rimane al palo nonostante la produzione della fragola, frutta, verdura e cereali. Le ragioni del perdurante stato di stasi vanno ricercate non solo nei danni subiti in seguito agli eventi alluvionali nel 2011, 2013 e nell’inizio del 2017, nelle politiche vessatorie di Enti travolti e non dagli scandali (E.I.P.L.I., Consorzio di Bonifica), ma anche e soprattutto nella scarsa e disarticolata ricaduta degli interventi pubblici (P.S.R., interventi AGEA, mancati riconoscimenti dei danni, scarsissima attenzione e sostegno per le piccole e medie aziende, mancata programmazione e valorizzazione di aree vocate a prodotti di alto valore commerciale e di alta garanzia per i consumatori). Non secondario è il peso negativo esercitato dalla perdurante instabilità e incertezza dell’agricoltura e zootecnia organizzate sulle migliaia di ettari di terreni demaniali gravati da usi civici. Su questi infatti gravano ancora limiti e vincoli che ci rimandano al 1800 e che costituiscono una vergognosa vicenda sul piano del diritto e un freno allo sviluppo e alla crescita della piccola e media azienda agricola a carattere sociale. Sono sufficienti pochi dati per avere contezza e ragione di tanto: la Regione Basilicata si distingue tra le altre del Meridione per la più elevata superficie con natura giuridica “demanio, e demanio gravato da usi civici”; circa 250000 ettari di cui il 20% a destinazione agricola e zootecnica; si calcola che per tale superficie sia interessata una popolazione di 10000 unità che vive nell’incertezza del diritto riveniente da un bene privo di “garanzia reale”; la stragrande maggioranza dell’utenza interessata di fatto è esclusa dai benefici e dagli aiuti previsti dalla Comunità Economica Europea e dalla Regione Basilicata. Di fatto la nostra Regione tiene bloccato un bene, che se legittimato ed affrancato dagli aventi diritto, aumenterebbe il valore del patrimonio degli immobili regionale di 300000000 (trecento milioni), con benefici per gli investimenti pubblici e privati per la produzione agricola, dell’indotto: in una sola parola per le economie comunali e territoriali. È ampiamente dimostrato e dimostrabile che il perdurare di tale insostenibile situazione ha costituito e costituisce a tutt’oggi un gravissimo impedimento allo sviluppo delle aree rurali e al contempo pone la Regione Basilicata su un piano di inferiorità produttiva e di limitata incidenza nel contribuire ad elevare la ricchezza diffusa, così come hanno fatto le altre Regioni del Meridione d’Italia. Il rapporto Ismea-Svimez pur non facendo riferimento a questo fattore negativo dell’economia agricola, prende atto che la Regione Basilicata rispetto alle altre Regioni del Meridione, sia in termini assoluti che in termini relativi, è ferma agli anni ’90 con l’aggravante di essere più inquinata e più impoverita dalla attività estrattiva rispetto a tutte le altre Regioni d’Italia. Per questo e per altre ragioni, Tavolo Verde di Basilicata chiede a chi in indirizzo un incontro per affrontare le questioni poste.

     Tavolo Verde Basilicata

Il portavoce: Francesco M. Malvasi

mercoledì 25 gennaio 2017

LE PROPOSTE DI TAVOLO VERDE BASILICATA

-Al Presidente del Consiglio dei Ministri: Paolo Gentiloni
-Al Ministro all’Agricoltura: Maurizio Martina
-Al Presidente della Giunta Regionale di Basilicata: Marcello Pittella
-All’Assessore all’agricoltura della Regione Basilicata: Luca Braia
-A tutti i gruppi consigliari della Regione Basilicata


L’eccezionale ondata di neve e freddo della prima decade di Gennaio che ha colpito tra le altre regioni anche la Basilicata, ha messo in ginocchio l’intero settore agricolo-zootecnico regionale. Rilevanti sono i danni diretti ed indiretti subiti da migliaia di aziende agricole con notevoli perdite in primo luogo dei frutti pendenti. La distruzione per gelo di migliaia di ettari coltivati ad orticole in campo e sotto serra testimoniano lo stato disastroso in cui versa l’agricoltura; un altro colpo ai già fragili bilanci economici aziendali che potrebbe costituire un ulteriore fattore di abbandono di molte aziende con conseguenze negative sulle produzioni agroalimentari, sull’occupazione e più in generale sulle economie territoriali. Alcuni dati relativi alla distruzione di orticole, frutti pendenti, settore zootecnico ci segnalano che solo per l’area Metapontina, i danni superano i 10 milioni di euro; difficile al momento determinare quelli permanenti agli impianti arborei e alle strutture agricole. Tavolo verde ritiene che la regione Basilicata e il Governo Nazionale, insieme agli enti locali, debbano dare risposte concrete e in tempi brevi, con strumenti ed interventi straordinari e non ordinari a sostegno dei produttori agricoli e di chi è legato a diverso titolo al mondo dell’agricoltura; al contempo si auspica che anche la struttura tecnica a sostegno delle istituzioni venga posta prontamente a disposizione dei territori in modo da evitare il solito scarica barile convinti come siamo che “una buona politica fa una buona amministrazione”.
Tavolo Verde Basilicata facendo proprie le proposte emerse durante l’assemblea del 22/01/2017 tenutasi a Marconia presso la Delegazione Comunale, a cui sono intervenuti Assessori Regionali, Sindaci, Parlamentari e produttori agricoli le inoltra a tutti i livelli Istituzionali, forze politiche, organizzazioni di categoria, associazioni culturali, per superare la crisi del settore agricolo-zootecnico aggravatasi in seguito all’eccezionale evento calamitoso della prima decade di Gennaio.
·         Il Governo preveda, dentro il decreto per l’emergenza, la costituzione di una task force estranea ai territori, per verificare i danni: condizione necessaria per evitare atti di privilegio e di clientelismo e per assicurare massima trasparenza e celerità alle procedure;
·         Prevedere l’annullamento di tasse, contributi INPS 2017-2018 e quanto dovuto dalle aziende allo Stato e alla Regione, cominciando dal tributo 660 dei consorzi di bonifica e contributi E.I.P.L.I per il quale l’Ente preposto sta comunicando all’utenza l’avviso di pagamento (dopo il danno, anche la beffa);
·         Rinviare, per i tempi necessari, le scadenze bancarie, in attesa della ripresa del settore primario, senza more e senza interessi;
·         Ritirare le produzioni danneggiate e/o invendute, come agrumi, ortaggi e frutta, attraverso un istituto tipo AIMA, che risarcisca i produttori per i danni subiti;
·         Prevedere interventi sulle strutture che rifinanziano al 100% i danni subiti, come è previsto nei regolamenti comunitari in caso di calamità eccezionali, come quella che si è verificata;
·         Prevedere per le aziende che hanno subito danni, la rateizzazione dei debiti con Equitalia in dieci anni, come prevedeva la vecchia normativa antecedente alla nuova riforma;
·         Bloccare tutte le procedure per le aziende all’asta, discutendo nel frattempo le 13 proposte che il Tavolo Verde ha presentato per modificare la legge sulle aste giudiziarie;
·         Impegnare l’Ismea, insieme alle Regioni, a riassegnare le aziende  ai possessori-conduttori morosi attraverso accordi bilaterali;
·         Chiudere la vergognosa vicenda dell’indebitamento INPS delle aziende, accogliendo le proposte del Tavolo Verde che prevedono: il rispetto di una legge dello Stato, e cioè la cancellazione dei debiti prescritti e per quelli non prescritti di utilizzare lo stesso trattamento che l’Inps ha tenuto con le Banche Unicredit e Deutsche Bank.

24/01/2017                                                                  TAVOLO VERDE BASILICATA

(Coordinatore Regionale: Francesco M. Malvasi)