Comunicato stampa
L’agricoltura metapontina, e più in generale quella
meridionale, sta vivendo uno dei momenti più drammatici del dopoguerra, non
solo per la mancata messa in sicurezza del territorio e per le conseguenze
degli ultimi fenomeni alluvionali, ma anche e soprattutto per il crollo dei
prezzi dell’ampia gamma dei prodotti ortofrutticoli, ivi comprese, delle carni
ovi-caprine e del latte, nonché dei cereali . Il prezzo di quest’ultimi, nel
giro di pochi anni, ha subito una flessione del 25%: ovvero, il grano di
qualità prodotto nelle nostre aree, nel mese di agosto dello scorso anno,
quotava circa 35€/qle, ad oggi non va oltre i 23-24.
La gravissima flessione che colpisce i
cerealicoltori meridionali non è da imputare
solo, come vorrebbero farci credere, alle massicce importazioni dall’estero (le
navi che scaricano al porto di Bari ne sono un esempio), ma alla mancanza di
programmazione e di un’equa gestione dell’intera filiera cerealicola nazionale.
È noto a tutti che, a fronte di un insostenibile
prezzo di mercato del grano in azienda, quello dei derivati non flette, anzi
tende ad aumentare.
In definitiva, il valore aggiunto viene a
concentrarsi nelle mani dell’industria di trasformazione e commercializzazione
del prodotto finito; quindi, anche il consumatore non trae alcun beneficio o
risparmio da queste vicende che hanno carattere specificatamente speculativo.
Ancor più devastanti sono i riflessi delle
politiche “ del lasciar fare e del
lasciar passare” che governano la filiera del comparto ortofrutticolo; bastano
alcuni semplici dati per definire il quadro della situazione nella sua diversa
articolazione: nel 2002 il prezzo medio degli agrumi si attestava intorno alle
0.40 €/kg. Negli ultimi mesi il prezzo in azienda degli stessi non supera 0.15
€/kg. Nei mercati e nella grande distribuzione (G.D.) il prezzo è 5 volte
maggiore.
Segnali a dir poco allarmanti connotano i prezzi
delle produzioni orticole tipiche del metapontino, destinate sia al consumo
fresco, che alla trasformazione e
conservazione; la gamma finocchi, scarola, carciofi, cavoli, broccoli, ecc. al
momento registra prezzi in azienda ridotti addirittura del 50% rispetto
all’annata precedente; prezzi tutt’altro che remunerativi tanto che molti produttori, loro
malgrado, abbandonano centinaia di
ettari all’incuria facendo una scelta obbligata per non subire ulteriori perdite.
Cosa fare allora?
Tavolo Verde Puglia e Basilicata, dal canto suo, è
impegnato a tutti i livelli nel denunciare lo stato di perdurante crisi che
investe il settore agricolo e zootecnico e,
al contempo, facendosi portavoce
dello stato di disagio in cui vivono i produttori agricoli e gli allevatori,
chiede un incontro in tempi stretti ai rispettivi Assessori Regionali
all’Agricoltura di Basilicata e Puglia per definire i necessari interventi atti
a rimuovere le cause che hanno portato all’attuale situazione divenuta oramai
insostenibile.
Marconia, 02/03/2016
TAVOLO
VERDE BASILICATA
Comunicato stampa
I disservizi, le vessazioni e i tentativi estorsivi
messi in atto dal Consorzio di Bonifica a danno degli agricoltori e del
territorio con la complicità del Governo Regionale.
Il commissario del Consorzio di
Bonifica, con apposita delibera N.85 del 19/02/15, ha messo in atto ulteriori
aumenti dei canoni irrigui e dei veri e propri tentativi estorsivi, confermando anche il tributo E.I.P.L.I., a
danno di tutti coloro i quali sono legati a diverso titolo alle aziende
agricole irrigue.
In altri termini, un qualsiasi produttore
proprietario o non proprietario di un’azienda agricola servita da impianti
irrigui collettivi, riportata nel famigerato elenco dell’utenza morosa
(registro delle morti), con la su citata delibera non può usufruire del
servizio irriguo, pur volendo pagare in anticipo il relativo canone.
Come se non bastasse, il commissario, sempre con
la stessa delibera impone un aumento del canone irriguo che va oltre il 15% ;
ciò significa che, per irrigare un ettaro di terreno a domanda per l’anno 2016
e fino a marzo 2017, si pagherà sino a 460 euro.
Le conseguenze di tale provvedimento si vanno ad
aggiungere a tutte le altre imposizioni consortili, e, in particolar modo, al tributo 660 già oggetto di contenzioso fra
utenza e Consorzio di Bonifica, poiché ritenuto sproporzionato e irragionevole
da parte anche della giurisprudenza (vedi varie sentenze).
Se a ciò aggiungiamo
poi il disservizio connesso all’erogazione idrica per uso agricolo, come gli
inspiegabili turnazioni, limitazioni di portate, inspiegabili interruzioni di
erogazione, mancata sistemazione della rete dei canali di bonifica, qualità
dell’acqua erogata, il quadro viene a
completarsi nella sua completa negatività con conseguenze disastrose sui
bilanci dell’aziende. Tavolo Verde Basilicata dal canto suo ritiene che sia le
politiche consortili, sia il colpevole silenzio del governo regionale vanno ad
infliggere un ulteriore colpo al territorio e ai fragili bilanci dei
coltivatori, i quali si trovano già a fronteggiare purtroppo la perdurante
crisi di mercato dei prodotti agricoli, la crisi economica generale, i diversi
balzelli (vedi l’IMU) del governo nazionale, l’incertezza di prospettive e le
conseguenze delle calamità naturali e dei disastri ambientali.
I produttori e il mondo agricolo nel suo insieme
dicono NO! alle politiche di rapina, di abbandono e di vessazione, volute sia
dal governo nazionale che dal Governo Regionale anche attraverso il Consorzio
di Bonifica ai danni di chi lavora e produce beni e servizi
per sé e per gli altri.
Per queste ragioni Tavolo Verde Basilicata
invita le autorità regionali competenti, S.E. il Prefetto di Matera, il Commissario
del Consorzio di Bonifica ad intervenire in tempi brevi per:
1-
Sospendere l’efficacia della delibera N°85 del
19/02/15 a firma del Commissario del Consorzio di Bonifica.
2-
Ripristinare in tempi stretti il servizio
irriguo su tutto il territorio, indispensabile per fronteggiare l’urgenza legata
al periodo siccitoso che sta compromettendo irreversibilmente molte colture
agrarie e in modo particolare quelle di pregio.
3-
Sospendere o/e revocare gli atti amministrativi
inerenti la riscossione del tributo N°660 e di tutte le pendenze a carico
dell’utenza relative al tributo irriguo per le annate precedenti, anche perché
molti di essi risultano inesatti e non in linea con la reale situazione.
Gli interventi sono tanto più necessari quanto
urgenti perché fra i produttori agricoli si è determinato uno stato di
esasperazione e di disagio che potrebbe sfociare in manifestazioni dagli esiti
non prevedibili per i quali Tavolo Verde Basilicata declina ogni
responsabilità.
28/01/16 Tavolo Verde Basilicata
Comunicato stampa
DOCUMENTO APPROVATO DALL’ASSEMBLEA TENUTASI IL
GIORNO 22 GENNAIO 2016 NEI LOCALI DELLA DELEGAZIONE COMUNALE DI MARCONIA DI
PISTICCI (MT).
L’ Assemblea tenutasi il giorno 22 Gennaio 2016 nei locali della
Delegazione Comunale di Pisticci presieduta dal coordinatore
nazionale Sen. Paolo Rubino e moderata dal Prof. Pino Gallo, sul tema “ Crisi
del settore agricolo e zootecnico e territorio”, dopo ampia ed approfondita
discussione ha approvato il seguente documento da inviare al Governo Regionale
Basilicata , al Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, a tutti i Gruppi consigliari
regionali , alle forze politiche, sindacali e culturali , a tutti i Sindaci del
territorio, al Prefetto di Matera e a
tutti i livelli Istituzionali affinché possano intervenire e dare risposte concrete
in tempi brevi alle legittime richieste
e rivendicazioni avanzate e condivise
dall’Assemblea.
La criminalità diffusa , nelle sue diverse forme ed articolazioni che colpisce gli operatori e i produttori agricoli legati al mondo
dell’agricoltura a diverso titolo va fermata con il contributo di tutti
e in primo luogo con
interventi preventivi e attraverso atti concreti finalizzati ad elevare il senso e la percezione della sicurezza.
Gli interventi in parola sono tanto più opportuni quanto necessari perché il mondo agricolo sta vivendo non
soltanto un clima d’insicurezza generale
ma anche d’incertezza e di mancanza di prospettive a seguito di una crisi
economica generale che ha assunto
carattere strutturale in agricoltura.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti : abbandono delle aziende
agricole, esodo dalle campagne ,prezzi dei prodotti agricoli stracciati, costi
di gestione aziendale insostenibili.
Imposizioni di balzelli fuori da ogni logica sociale ed economica oltre che
giuridica.
A mò di esempio , i tributi fissi (660) imposti dal Consorzio di bonifica
in barba ad alcune sentenze della Consulta nazionale costituiscono per i
produttori agricoli un costo insopportabile . Parimenti
il costo dell’acqua per uso agricolo .
Non meno grave si rivelano le conseguenze
di una mancata programmazione dell’attività agricola da parte della
Regione Basilicata in relazione ai fondi a copertura del prossimo P.S.R per la cui elaborazione e presentazione non
sono stati mai investiti, coinvolti i veri protagonisti dell’agricoltura, cioè
chi produce beni e servizi per le comunità;
Interventi razionali e finalizzati allo sviluppo e all’occupazione che
richiede il territorio nel suo insieme per sollevarlo dallo stato di abbandono
in cui versa anche in seguito alle conseguenze degli eventi alluvionali del
2011 e 2013 oltre che ai mancati interventi mantenutivi la cui responsabilità
in primis va in capo agli Enti Strumentali regionali quali Autorità di bacino,
Autorità di sorveglianza e non ultimo Consorzio di bonifica.
Non secondaria è l’importanza dello stato disastroso delle infrastrutture pubbliche del territorio: strade impercorribili, strade
comunali e provinciali non riabilitate al traffico, opere di bonifica abbandonate ed inadeguate
alla sicurezza del territorio; anzi hanno costituito e possono costituire causa di un ulteriore indebolimento
dell’assetto geomorfologico ed idrogeologico dell’intero territorio.
Per tutte queste ragioni l’Assemblea
all’unanimità chiede alle autorità in indirizzo ad ognuna per le proprie
competenze di mettere in atto i seguenti
provvedimenti:
1) Che i fondi a copertura del P.S.R vengano destinati direttamente per l’ 80% alle aziende agricole
che presenteranno piani di sviluppo finalizzati ad elevare lo sviluppo e il
livello occupazionale.
2) Interventi urgenti per la messa in sicurezza del territorio ivi comprese
vere opere di bonifica nella accezione più ampia del termine
3) Misure economiche a sostegno del reddito di chi lavora la terra e svolge
opera di presidio del territorio e dell’ambiente .
4) Interventi diretti e specifici a sostegno dell’agricoltura conservativa e
dell’impresa che rispetta la biodiversità.
5) Sostegno alle forme associative e di cooperazione moderne e futuristiche la
cui centralità è rappresentata dall’azienda agricola che produce beni e servizi
nell’interesse generale e collettivo .
6) Bandi a favore dei giovani con specifici titoli ed esperienze nel settore agro
ambientale e o agroalimentare .
7) Riconoscimento dell’area metapontina e plaghe limitrofe ad “ AREA AD ALTO VALORE AGRICOLO E TURISTICO”
.
8) Politiche agricole, programmi, e
progetti per la valorizzazione e promozione di tutte le produzioni
agroalimentari tipiche della Puglia e Basilicata comprese quelle delle carni e
del settore lattiero caseario.
I produttori agricoli, gli allevatori e tutti coloro i quali ,a diverso
titolo sono legati al mondo dell’agricoltura auspicano che il presente
documento possa essere recepito nella sua importanza.
Al contempo Tavolo Verde di Basilicata invita tutte le organizzazioni di
categoria, le forze sindacali e politiche e tutte le associazioni culturale
d’ispirazione democratica a sostenerlo e
a diffonderlo nelle diverse istanze.
24/01/2016
Comunicato stampa
Al Signor Sindaco del comune di Pisticci
Regione
Basilicata – Dipartimento agricoltura – Ufficio usi civici
Potenza
L’ assemblea tenutasi il giorno 22 Gennaio 2016
nei locali della Delegazione comunale di Marconia di Pisticci, dopo ampia ed
approfondita discussione sul tema “ Crisi del settore agricolo e zootecnico e
territorio “ all’unanimità dei voti ha approvato il presente documento da
inviare a chi di competenza .
Premesso
che il
Perito demaniale appositamente nominato dalla Regione Basilicata ha accertato
la natura giuridica dei terreni attraverso un attento lavoro iniziato il 4
Ottobre 2014 in forza della delibera del Consiglio Comunale di Pisticci di pari
data;
che i terreni in parola risultano essere “ Terreni
demaniali gravati da usi civici “ ;
che l’Amministrazione Comunale di Pisticci ciò
nonostante persevera con atti di notifica a chiedere agli utenti dei terreni
demaniali il “Canone di fitto” non solo per gli anni precedenti, ma anche per
l’ultimo biennio;
che il fitto non può essere applicato come tributo
o imposizione su terreni demaniali ( vedi diverse sentenze e leggi);
che tali notifiche generano confusione,
disorientamento nell’utente a tal punto da incrinare il costruttivo rapporto
fra utenza, Perito demaniale e Amministrazione,
Tanto premesso si chiede all’ Amministrazione
Comunale di Pisticci di sospendere e /o revocare a far data dalla ricezione del
presente documento, tutti gli atti amministrativi prodotti dal Settore
finanziario a firma della Dott.essa G. Daranno e dall’Ufficio patrimonio a
firma della Dott.essa Pizziferri inerenti
la gestione dei terreni demaniali gravati da usi civici.
22 Gennaio 2016
Tavolo Verde Basilicata
Comunicato stampa
Oltre alla
perdurante crisi economica, oltre ai fenomeni di criminalità diffusa, oltre ai
danni alluvionali, alle imposizioni fiscali, tributi e balzelli non dovuti che
soffocano il settore agricolo, vanno segnalate e denunciate purtroppo anche
alcune azioni amministrative che spesso originano degli atti ostili per i
produttori agricoli, che con passione e con ragione si dedicano oltre che a
produrre beni, anche a difendere e salvaguardare il territorio e l’ambiente.
Considerazione
questa che è maturata a seguito del rilascio da parte dell’Ufficio Patrimonio
del Comune di Pisticci di alcuni attestati di conduzione e coltivazione di
terreni demaniali gravati da usi civici recanti la firma del dirigente dell’ufficio
stesso. Gli attestati sembrerebbero non essere in linea con la reale situazione
circa il possesso, la conduzione e la coltivazione dei terreni in parola.
Infatti con
alcuni atti discrezionali e dubbi, l’Ufficio comunale per il patrimonio,
sembrerebbe aver attribuito la conduzione e la coltivazione di alcuni terreni
demaniali a soggetti che mai hanno posseduto, condotto e coltivato detti
terreni. Nel fare ciò viene calpestato il diritto di tutti quei soggetti che da
anni con il proprio lavoro e con le proprie risorse economiche, hanno
coltivato, migliorato e tutelato il demanio anche da atti vandalici compresi
quelli di trasformare parte del demanio pubblico in discariche abusive.
Per questi
produttori legati al territorio per tradizione e per cultura ciò si traduce non
solo in un enorme danno economico, ma, soprattutto, in un atto che calpesta la
dignità della persona e del proprio lavoro!
Per Tavolo Verde, la produzione da parte di
Pubblici Uffici di atti discrezionali e dubbi, come quelli innanzi citati,
rappresentano e contribuiscono ad alimentare sfiducia nelle Istituzioni e nei
riguardi degli Enti locali. Al contempo alimentano nel cittadino l’idea che i
rapporti giuridici, con azioni artate, possono essere facilmente messi in dubbio
senza la possibilità di ricevere tutela alcuna. La gravità di quanto accaduto è
accentuata dalla circostanza che le dubbie attestazioni di conduzione
denunciate sono state prodotte proprio nel momento in cui il Perito Demaniale
designato dalla Regione Basilicata sta concludendo la sua opera di accertamento
e verifica dei terreni demaniali. Ciò significa che detti terreni al termine
dell’ Iter amministrativo verranno riconosciuti come bene reale nella piena
disponibilità degli aventi diritto. Il tentativo quindi di attribuire la
conduzione di detti terreni a soggetti che non li hanno mai condotti e che
nulla hanno avuto mai a che fare, di fatto, con il mondo dell’agricoltura,
potrebbe rappresentare un atto finalizzato ad incrementare la criminalità nel
settore agricolo e contemporaneamente esporre l’ambiente a tentativi di rapina
di ogni genere. Contestualmente gli aventi diritto vengono esposti, cioè chi
nel corso degli anni ha condotto e migliorato i terreni, a elevati rischi!
È doveroso chiedersi perché ciò accada?
In questa situazione è necessario che tutte
le forze politiche ed istituzionali ed in primo luogo l’Amministrazione
Comunale di Pisticci, facciano luce su
quanto è stato denunciato, in modo da porre fine a questo fenomeno!
18/01/2016 TAVOLO
VERDE BASILICATA
Comunicato stampa
Un fenomeno da
non sottovalutare
Uno dei settori più colpiti dalla
criminalità, nelle sue disparate forme, è quello agricolo.
Furti di macchine ed attrezzature
avvengono oramai sistematicamente. Furti con scasso nei centri aziendali per
sottrarre gasolio sono all’ordine del giorno. Attrezzature varie e mezzi
tecnici sottratti furtivamente, non solo di notte,ma anche di giorno da gruppi
organizzati, non si contano più. Denunce di smarrimento di bestiame allevato allo stato brado non sono poche. Non
siamo a conoscenza di dati ufficiali su questo tipo ti attività delittuosa, ma
quasi certamente negli ultimi cinque anni vi è purtroppo un incremento
dell’attività a delinquere che colpisce indistintamente sia le piccole che le
grandi aziende, sia quelle di tipo estensivo sia quelle di tipo intensivo.
Vittime delle operazioni criminali sono in primo luogo coloro i quali si
dedicano con passione all’attività agricola lavorando in prima persona i campi;
meno invece, per entità del danno chi si sta allontanando dalla conduzione
della terra. Perché mai questo fenomeno? Le interpretazioni agli esperti di
sociologia.
Certo è che sull’intero territorio il
valore dei mezzi tecnici furtivamente sottratti dalle aziende e dalle case di
campagna e dai campi, negli ultimi cinque anni, è stato stimato intorno alle
800.000 euro. Se a questo dato aggiungiamo il dato del bestiame smarrito e
quello furtivamente sottratto agli allevatori la cifra supera i 900.000. Tale
preoccupante e diffuso fenomeno ingenera disaffezione verso la campagna in tutti
coloro che direttamente o indirettamente hanno subito i danni, e che al
contempo percepiscono l’insicurezza nell’attività accentuata ulteriormente
dalla perdurante crisi del settore. Parallelamente al fenomeno
criminale,compreso anche quello di tipo estorsivo, si fa strada purtroppo anche “
l’opera” di alcuni dirigenti e funzionari degli enti locali e regionali
incapaci e sporcaccioni, ma con funzioni specifiche nel settore amministrativo
( demanio, patrimonio, ambiente ecc..) ad alimentare incertezze e disprezzo per
il bene terra, e più in generale per il presidio del territorio e
dell’ambiente. Sicuramente in questo quadro, per certi versi oscuro, vi è anche
la responsabilità indiretta di alcune sfere della politica che non intendono
comprendere quanto sia importante per la crescita e lo sviluppo del territorio
garantire certezze e sicurezza ,a chi a diverso titolo è legato al mondo
dell’impresa agricola sociale; e quanto invece sia dannoso non prevenire e non
fermare chi invece pensa e attua un’agricoltura di rapina. Da qui la
improcrastinabile necessità di riproporre all’attenzione dei diversi livelli
istituzionali ed amministrativi, l’importanza strategica del settore agricolo,
non solo nella crescita economica e sociale, ma anche nel contribuire ad
arginare fenomeni lesivi dei diritti collettivi. Così come è necessario elevare
attraverso atti concreti la percezione della sicurezza individuale e generale.
Tematiche di attualità i cui riflessi incidono su tutte le componenti sociali e
nella tutela e salvaguardia ambientale.
Tavolo Verde Basilicata.
11/01/16
Comunicato stampa
“Lettera aperta al neo-Assessore all’agricoltura della Regione
Basilicata e ai parlamentari eletti nella Regione Basilicata”
Il settore agricolo-zootecnico della Regione
Basilicata sta attraversando una dei momenti più critici dell’ultimo ventennio;
crollo dei prezzi dei prodotti agricoli e del latte: il prezzo del grano in
azienda non va oltre le 28 euro/quintale, quello del clementino non supera i 20.
Nell’insieme i prezzi degli ortofrutticoli estivi ed autunnali, rispetto
all’ultimo quinquennio, hanno subito una flessione stimata di circa il 10%; il
prezzo del latte bovino è fermo a 37 centesimi al litro. Per contro le aziende
agricole acquistano mezzi tecnici i cui prezzi di mercato nell’ultimo decennio hanno
subito un incremento intorno al 15% ( vedi concimi, antiparassitari, macchine
ed attrezzi agricoli, tributi consortili, ecc.) Per non parlare poi delle
migliaia di tonnellate di produzioni rimaste invendute e marcite nei campi. In
termini strettamente economici il potere d’acquisto o potere di scambio dei
produttori agricoli e degli allevatori si è ridotto rispetto al 2000 del 30-40%
il che ha determinato un accelerazione del processo di abbandono di molte
aziende agricole. Gli ultimi dati statistici relativi al numero delle aziende
ci dicono che nella sola provincia di Matera si è verificata una contrazione
paurosa del numero delle aziende iscritte come ditte alla Camera di Commercio.
Se poi a questi dati aggiungiamo quello relativo alle imprese soffocate dai
debiti contratti con le banche e quelle con esposizione debitoria con
l’equitalia viene a delinearsi un quadro economico produttivo a dir poco
allarmante. Sul piano strettamente produttivo il settore agricolo regionale e
specificatamente quello metapontino negli ultimi dieci anni ha subito una
perdita di ricchezza di circa il 30%. Quindi flessione produttiva sia in
termini relativi che in termini assoluti; le conseguenze del disastro sono
sotto gli occhi di tutti: aumento della disoccupazione, senilizzazione degli
addetti al settore e abbandono di superfici agricole. Le ragioni di fondo che
hanno determinato tale stato di fatto vanno si ricercate nella crisi economica
generale che investe il mondo occidentale e nella globalizzazione, ma vanno
ricercate anche e soprattutto nella mancanza di adeguate politiche agricole
regionali e nazionali le quali hanno considerato il comparto agro-zootecnico
secondario nel quadro dell’economia complessiva. È necessario quindi riproporre
il settore agricolo come settore strategico per il rilancio dell’economia,
occupazione e tutela e salvaguardia dell’ambiente. Per questo non può essere
eluso il problema della messa in sicurezza del territorio abbandonato a se stesso
e come se non bastasse colpito e impoverito dagli eventi alluvionali del 2011 e
2013, per i quali i più gravi danni sono stati subiti dalle aziende agricole,
ovvero dai produttori (ai privati danneggiati non è arrivata nemmeno l’ombra
dei risarcimenti previsti). In secondo luogo i fondi comunitari previsti per
PSR dovranno avere come priorità la Valorizzazione e potenziamento delle
aziende agricole che producono beni di qualità destinati all’alimentazione e
che assicurano occupazione stabile alle forze giovanili anche attraverso
l’adozione di innovazioni tecnologiche finalizzate all’AGRICOLTURA CONSERVATIVA.
Va rivisto il rapporto fra settore produttivo agricolo e comparto di
trasformazione e commercializzazione: è assurdo che quest’ultimo si appropri di
tutto il valore aggiunto delle produzioni agroalimentari. Va ripensato il
rapporto fra gli obblighi di legge a cui i produttori agricoli vengono
sottoposti e il libero mercato: come può un qualsivoglia produttore agricolo
reggere la concorrenza di mercato se è sottoposto soltanto agli obblighi e non
è garantito nella vendita dei propri
prodotti a prezzi convenienti? In questo senso il Governo nazionale e il
Governo regionali hanno poteri per garantire le produzioni, quindi i
produttori, ma anche garantire i consumatori
da speculazioni economiche e finanziarie. Una riflessione più puntuale
richiede l’incidenza dei costi dei servizi collettivi pubblici gestiti
direttamente o indirettamente dalla regione Basilicata: i consorzi di bonifica
non possono continuare a vessare impunemente migliaia di aziende agricole con
canoni fissi e irrigui insostenibili per gli agricoltori! I produttori agricoli
non possono attendere anni e anni per realizzare progetti di adattamenti e
miglioramenti fondiari a causa di inconcepibili lentezze burocratico -
amministrative le cui conseguenze si manifestano in sfiducia verso le
istituzioni e i partiti politici, ma anche verso le organizzazioni di
categoria. Va cioè riconsiderato in tutti i suoi aspetti il rapporto tra il
mondo del lavoro e della produzione e i livelli amministrativi; questi devono
essere a disposizione del mondo agricolo e non viceversa! Il Governo regionale,
al pari di quello Nazionale, ognuno per le proprie competenze, può svolgere una
funzione importante e determinante nel definire una seria programmazione nel conciliare, in una logica di interesse
generale e collettivo, gli aspetti della convenienza economica dell’azienda
agricola, con quelli occupazionali e sociali, oltre che con quelli del rispetto
e salvaguardia dell’ambiente. È opinione diffusa che l’abbandono
dell’agricoltura determina l’abbandono dell’ambiente e del territorio. È
radicata l’idea che non ci può essere agricoltura senza l’impegno di braccianti
e tecnici; così come è convinzione comune quella che i nostri territori, così
come nel passato, debbano continuare a produrre cibo sano e di qualità per il
fabbisogno interno ed estero. QUESTA E’ PER GLI AGRICOLTORI CHE ADERISCONO AL
TAVOLO VERDE BASILICATA IL SIGNIFICATO DI “AGRICOLTURA SOCIALE”
Scelte politiche che incentivano indirizzi produttivi
verso colture di tipo industriale sono da considerarsi sbagliate e speculative
e non già rispondenti alla necessità di crescita e di progresso. Parimenti sono
da ritenersi speculativi quegli indirizzi finalizzati a subordinare
l’agricoltura al comparto industriale e
alla ricerca sperimentale delle multinazionali.
Questi sono soltanto alcuni punti che Tavolo Verde di
Basilicata pone all’attenzione delle istituzioni e dei cittadini con l’auspicio
che possano costituire una base di riflessione per rilanciare il settore
agricolo della nostra regione.
27/11/2015 TAVOLO
VERDE BASILICATA
Comunicato stampa
Per
l'ennesima volta Tavolo Verde Basilicata, a nome di tutta l'utenza del
Consorzio di Bonifica Bradano e Metaponto, chiede all'ente in parola e agli
Assessori regionali competenti in materia di agricoltura e territorio di
assumere le necessarie ed opportune iniziative affinché venga posta la parola
fine alle insostenibili imposizioni poste in essere dal Consorzio di Bonifica
relative al costo per l'utenza del servizio irriguo: si fa presente che
l'applicazione della delibera del Consorzio di Bonifica dei mesi scorsi circa
la nuova gestione e i costi delle acque ad uso agricolo comporta di fatto per i
produttori orticoli un aumento sconsiderato del prezzo dell'acqua a domanda;
tanto per fare un esempio a partire dal mese di settembre fino mese di maggio per
la stessa coltura il produttore dovrà pagare la somma pari a 460€/ha solo per
il servizio irriguo. In definitiva il Consorzio di Bonifica, commissariato dal
Governo regionale, impone tributi inaccettabili sotto il profilo costo qualità
del servizio, per le conseguenze negative sull' intero settore agricolo nel
momento in cui la crisi generale, economica, sociale ed occupazionale ha
raggiunto i più alti livelli. Il rilancio del settore primario e
specificatamente quello del comparto ortofrutticolo possa avvenire anche o
soprattutto attraverso la riduzione dei costi di produzione e attraverso
l'ottimizzazione dei fattori produttivi. Nel caso specifico l'elevato costo dei
servizi (disservizi) gestiti dal Consorzio ha assunto carattere limitativo se
non addirittura proibitivo per l'attività di impresa e per la produzione di
beni agroalimentari. Tavolo Verde per tanto chiede la rivisitazione di tutte le
imposizioni consortili attraverso la modifica e rettifica della citata delibera
e al contempo la sospensione degli effetti della stessa rimarcando il diritto
dell'utenza ad essere protagonista e non cià controparte di un ente che pur
essendo strumentale, che ha carattere pubblico perché finanziato da fondi della
comunità. Tavolo Verde fiducioso nelle funzioni democratiche delle Istituzioni
e del Governo regionale attende positivi riscontri in tempi stretti. Si
comunica inoltre che la scrivente associazione ha proclamato lo stato di
agitazione su tutto il territorio affinché vengano affrontati e risolti anche i
problemi connessi alle funzioni e attività del Consorzio di Bonifica.
12/10/2015
TAVOLO VERDE BASILICATA
Comunicato stampa
Per
l'ennesima volta Tavolo Verde Basilicata, a nome di tutta l'utenza del
Consorzio di Bonifica Bradano e Metaponto, chiede all'ente in parola e agli
Assessori regionali competenti in materia di agricoltura e territorio di
assumere le necessarie ed opportune iniziative affinché venga posta la parola
fine alle insostenibili imposizioni poste in essere dal Consorzio di Bonifica
relative al costo per l'utenza del servizio irriguo: si fa presente che
l'applicazione della delibera del Consorzio di Bonifica dei mesi scorsi circa
la nuova gestione e i costi delle acque ad uso agricolo comporta di fatto per i
produttori orticoli un aumento sconsiderato del prezzo dell'acqua a domanda;
tanto per fare un esempio a partire dal mese di settembre fino mese di maggio per
la stessa coltura il produttore dovrà pagare la somma pari a 460€/ha solo per
il servizio irriguo. In definitiva il Consorzio di Bonifica, commissariato dal
Governo regionale, impone tributi inaccettabili sotto il profilo costo qualità
del servizio, per le conseguenze negative sull' intero settore agricolo nel
momento in cui la crisi generale, economica, sociale ed occupazionale ha
raggiunto i più alti livelli. Il rilancio del settore primario e
specificatamente quello del comparto ortofrutticolo possa avvenire anche o
soprattutto attraverso la riduzione dei costi di produzione e attraverso
l'ottimizzazione dei fattori produttivi. Nel caso specifico l'elevato costo dei
servizi (disservizi) gestiti dal Consorzio ha assunto carattere limitativo se
non addirittura proibitivo per l'attività di impresa e per la produzione di
beni agroalimentari. Tavolo Verde per tanto chiede la rivisitazione di tutte le
imposizioni consortili attraverso la modifica e rettifica della citata delibera
e al contempo la sospensione degli effetti della stessa rimarcando il diritto
dell'utenza ad essere protagonista e non cià controparte di un ente che pur
essendo strumentale, che ha carattere pubblico perché finanziato da fondi della
comunità. Tavolo Verde fiducioso nelle funzioni democratiche delle Istituzioni
e del Governo regionale attende positivi riscontri in tempi stretti. Si
comunica inoltre che la scrivente associazione ha proclamato lo stato di
agitazione su tutto il territorio affinché vengano affrontati e risolti anche i
problemi connessi alle funzioni e attività del Consorzio di Bonifica.
12/10/2015
TAVOLO VERDE BASILICATA
Comunicato stampa
Oggetto: Gli agricoltori del Tavolo
Verde Basilicata diffidano e mettono in mora il Consorzio di Bonifica di
Bradano e Metaponto.
Di fronte al continuo rifiuto da
parte dei rappresentanti del Consorzio di Bonifica e dei competenti
Dipartimenti della Regione Basilicata a discutere e a risolvere alcuni problemi del territorio, Tavolo Verde di Basilicata si vede
costretto, dopo aver più volte percorso le vie politiche e sindacali, a
diffidare formalmente il Consorzio di Bonifica in parola inviando copie della
diffida a chi di competenza. Nel merito gli agricoltori di Tavolo Verde
lamentano l’impossibilità di svolgere la propria attività produttiva a causa
degli enormi disagi che quotidianamente sono costretti a fronteggiare.
Situazione, questa, causata dal completo abbandono del territorio lucano ed in
particolare del metapontino. È notorio come il nostro territorio sia esposto,
senza alcuna difesa e misura concreta, a fenomeni di dissesto idrogeologico;
come sistematici e ciclici siano divenuti i fenomeni alluvionali; quotidiane
sono le denunce di carenza infrastrutturale del territorio che si
materializzano nell’isolamento di molte aziende agricole a causa della carenza
di vie di comunicazione. Molti di questi fenomeni sono dovuti
all’inadeguatezza, se non proprio inefficienza, dell’opera del Consorzio di
Bonifica di Bradano e Metaponto. Nello specifico, il Consorzio è fortemente
deficitario nell’azione di tutela del territorio. Infatti manca del tutto
l’opera di pulizia dei canali. Opera, questa, fondamentale per la tutela delle
aziende agricole, la cui assenza è motivo di allagamenti e distruzione.
L’inadempienza del consorzio è inspiegabile anche alla luce dell’enorme gettito
che riceve dai vari utenti attraverso il pagamento dei tributi dovuti al citato
Ente. Altro punto dolente, è rappresentato dal diverso costo dell’acqua che le
varie aziende sono costrette a subire, nonché alla disparità di trattamento
nell’accesso alle bocchette causato dalla scarsità delle stesse. Tale
situazione deve essere rimossa attraverso maggiori stanziamenti ed investimenti
infrastrutturali da parte del Consorzio.
06/10/2015 TAVOLO
VERDE BASILICATA
Comunicato stampa
RIFLESSIONI E SPUNTI PER IL RILANCIO
DELL’AGRICOLTURA, DIFESA E SVILUPPO DEL TERRITORIO
La crisi economica che
investe il nostro Paese si riflette anche e soprattutto sul settore primario e,
in particolar modo, sull’agricoltura. Il mondo agricolo, quindi, con tutte le
sue componenti, non è una delle cause della crisi, ma è una delle vittime delle
politiche nazionali ed europee, compresa quella regionale; politiche che hanno
sposato a pieno la cosiddetta globalizzazione, anzi, l’hanno allargata al settore primario
esponendolo alle rapine delle multinazionali, dei poteri forti e dello spietato
comparto di trasformazione e commercializzazione dei beni alimentari . Le
conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: prezzi dei prodotti agroalimentari
in azienda stracciati, se non addirittura zero quando la produzione resta
invenduta; prezzi degli stessi beni, o derivati da essi al consumatore, triplicati, se non addirittura dieci volte
maggiore. Per cui ci si trova di fronte
al paradosso: “gli agricoltori produttori sostengono tutti i costi e tutti i
rischi della produzione, guadagnando poco, se non andando in perdita; al
consumatore vengono imposti prezzi da quattro a dieci volte il costo di
produzione”. Conseguentemente il valore
aggiunto dei beni agroalimentari finisce nelle mani, il più delle volte
sporche, dell’industria di trasformazione e di commercializzazione che. Per non
parlare poi delle speculazioni finanziarie fatte su beni e prodotti derivati di
prima necessità: il prezzo del grano a Luglio si attestava intorno ai 30€ al quintale, in questi giorni
sta perdendo quota. Le politiche agricole a tutti i livelli, invece di
programmare produzioni e garantire reddito ai produttori agricoli, plaudono e
sostengono la libertà d’impresa e la concorrenza sleale danneggiando sia i
produttori che i consumatori. Il potere d’acquisto degli agricoltori nell’
ultimo quinquennio è passato da 100 a 30, ovvero i prezzi dei mezzi tecnici
sono aumentati mediamente del 20%, mentre i prezzi di mercato dei prodotti
agricoli in azienda sono diminuiti tra i 10 e il 15% . Le conseguenze dirette
di tali situazione e scelte sono sotto gli occhi di tutti: mentre nel 2000 gli
addetti stagionali giornalieri erano circa 2000, oggi non superano i 1400.
Sempre nello stesso periodo da 5000 aziende agricole si è passati a non più di
2300. Tutte chiuse o fallite oppure affogate dai debiti contratti con le
banche. Dov’era e dov’è la classe dirigente europea, nazionale e regionale,
mentre il nostro territorio e la nostra
economia vengono depauperati ed abbandonati? Dov’è la regione Basilicata di
fronte alle richieste di migliorare i servizi in agricoltura come quelli in
capo al Consorzio di Bonifica? Quali sono le scelte di politica agraria, della
Comunità europea e della regione finalizzate a ridurre i costi aziendali? Quali
le iniziative del settore pubblico per valorizzare le nostre produzioni agricole?. Quali gli interventi a
sostegno della piccola e media azienda agricola per assicurare reddito e
stabilità a chi in essa organizza e lavora? Quali le misure e gli interventi
dello Stato e della Regione per tanti prodotti invenduti che marciscono nei
campi mentre potrebbero essere raccolti,
trasformati e dati in beneficienza o immessi sul mercato a prezzi minimi al
fine di garantire la copertura dei costi del produttore e minime spese per il
consumatore? Per non parlare poi dei ritardi, dei lacci e lacciuoli della
burocrazia soffocante la cui vitalità è
legata al connubio con la classe dirigente a tutti i livelli con conseguenze
disastrose sul mondo agricolo che intende continuare a produrre guardando
lontano. Che dire poi della disastrosa politica di programmazione e di
investimento dei fondi europei a favore del settore primario?; la Regione
Basilicata riesce a spendere appena il 60% dei fondi del P.S.R. , mentre la
restante parte non si capisce bene dove va a finire. Di quel 60%, alle aziende agricole arrivano
solo le briciole, il resto viene finalizzato a finanziare attività che
producono poco in termini di sviluppo ed occupazione, per cui va rivisto il
binomio spesa-efficienza, ma soprattutto va ripensata la spesa pubblica alla
luce della nuova idea che si fa strada fra gli agricoltori che è quella “dell’agricoltura sociale”; quell’attività
cioè che impiega le risorse materiali e immateriali del mondo agricolo per
assicurare reddito, promuovere l’inclusione sociale di persone svantaggiate o
che non trovano lavoro. Va, cioè,
istituzionalizzato attraverso regolamenti e direttive comunitarie, leggi
nazionali e regionali il principio che “ l’agricoltura è settore non solo
con funzione economica ma anche sociale,occupazionale e di tutela dell’ambiente.”
E in questo senso va rivisto, con una
nuova normativa, il rapporto fra il comparto prevalentemente produttivo di beni
agroalimentari e il comparto della conservazione, trasformazione e
commercializzazione al fine di riconoscere la funzione sociale di chi produce (agricoltori).
Va di fatto riconosciuto all’agricoltura il ruolo prioritario nel processo di sviluppo e di
progresso sia nelle società avanzate che in quelle in via di sviluppo. Il Meridione
d’Italia e, in particolar modo la Basilicata, ha tutti i requisiti per essere
inclusa in un nuovo modello di sviluppo agroambientale sostenibile in cui
l’agricoltura sia fattore di crescita e di progresso materiale e morale.
3
OTTOBRE 2015 TAVOLO
VERDE BASILICATA
Comunicato stampa
Domenica 4 ottobre 2015 importante
Giornata di Protesta e di Proposta a Marconia in Piazza Elettra del Mondo
Agricolo e di coloro che a diverso titolo sono legati al settore primario. Sarà
un appuntamento che vedrà impegnati produttori e consumatori per ribadire
ancora una volta il ruolo che l’agricoltura ha nella società, nell’assicurare e
garantire cibo e contribuire ad elevare la qualità della vita, anche attraverso
il presidio del territorio. All’appuntamento parteciperanno personalità di
rilievo del mondo dell’agricoltura, dell’associazionismo, della cultura e della
politica. La prima parte della giornata sarà dedicata all’incontro con i giovani
e con gli studenti di agraria al fine di promuovere i valori sociali ed
economici legati e custoditi dall’agricoltura cosiddetta sociale. Nel pomeriggio
un dibattito a più voci farà il punto sullo stato di crisi in versa il sistema
agroambientale e presenterà un pacchetto di proposte a chi ha il compito di
programmare e attuare le politiche agricole e al contempo rivolgere l’invito
alle diverse componenti sociali e culturali a sostenere chi produce per sé e
per gli altri i prodotti agroalimentari. Lo slogan della manifestazione è “SENZA AGRICOLTURA E SENZA AGRICOLTORI NON
CI PUO’ ESSERE FUTURO DI SVILUPPO E DI PROGRESSO”
PS – Comunicato stampa elaborato
dagli studenti dell’ Istituto Agrario per conto di Tavolo Verde di Puglia e
Basilicata.
30/09/2015 TAVOLO
VERDE BASILICATA
Comunicato stampa
A MARCONIA IN PIAZZA ELETTRA IL 4 OTTOBRE 2015 “ GIORNATA DI PROTESTA E
DI PROPOSTA PER IL RILANCIO DELL’AGRICOLTURA E LA MESSA IN SICUREZZA DEL
TERRITORIO”
Programma:
ore 10:00 inizio
manifestazione con apertura stand e divulgazione materiale illustrativo
ore 10:30 promozione
dei prodotti agroalimentari tipici del territorio
ore 11:00 incontro con i giovani imprenditori
e con gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario sul tema “la cultura e
l’istruzione agraria a sostegno della piccola e media azienda agricola e in
difesa dell’ambiente”
ore 12:00 attività di orientamento a favore
dell’istruzione agraria
ore 17:00 riapertura
stand ed esposizione
ore 18:00 inizio
spettacolo musicale
ore 19:00 inizio dibattito con personalità
dell’imprenditoria agricola, della cultura e dell’istruzione agraria e del
mondo politico e sindacale sui temi:
·
Difesa del territorio e servizi in agricoltura
·
Consorzio di bonifica Bradano e Metaponto
·
Valorizzazione dei terreni ad uso civico
·
La fiscalità a carico dell’impresa agricola
·
Rapporto agricoltura e industria e cooperazione
·
Sbocchi commerciali per le produzioni
agroalimentari
·
Valorizzazione delle risorse agroalimentari del
metapontino
ore 21:00 continuazione
dello spettacolo musicale
25/09/2015 TAVOLO
VERDE BASILICATA
Comunicato stampa
Sabato 23 maggio assemblea generale del mondo agricolo nei locali della Delegazione
comunale di Marconia dalle ore 18.00 alle ore 21.00, per fare il punto sullo stato di crisi in cui
versa il settore agricolo, anche in
seguito agli ultimi eventi calamitosi, e sulle prospettive di crescita ed
occupazionali del territorio.
Interverranno:
· Dott.ssa Francesca Leone – ass.re al Comune di Pisticci;
· Michele Ottati – ass.re regionale all’agricoltura
Basilicata;
· Prof. Francesco Malvasi – portavoce Tavolo Verde
Basilicata.
Parteciperanno all’iniziativa
Organizzazioni di categoria, sindacati, forze politiche ed associazioni
culturali.
Marconia 18/05/2015
Tavolo Verde Basilicata
Comunicato stampa
Tavolo
Verde Basilicata risponde al Presidente della commissione patrimonio
comune di Pisticci
Per amor del vero si puntualizza quanto segue
riferendoci alla strana risposta del avv. Gaetano Esposito apparsa su
Pisticci.com il 14/05/15 relativa al comunicato stampa di Tavolo Verde
Basilicata sull’ amministrazione Di Trani (questione usi civici):
-Tutti conoscono il ruolo propositivo di Tavolo Verde
Basilicata, per sino le pietre, tranne il Presidente della Commissione
Patrimonio che lo definisce fantomatico: eppure ogni qual volta che l’
organizzazione dei produttori agricoli ha assunto iniziative pubbliche su tematiche
specifiche come quella “ terreni demaniali gravati da usi civici” è stato
sempre formalmente invitato a partecipare.
Non è stato mai presente.
-Il Presidente invitato ad esprimere il suo pensiero
sull’ incredibile vicenda accaduta nelle sedi della Regione Basilicata il
giorno 8 u.s. su atti che riguardano il comune di Pisticci, quindi anche la
commissione patrimonio, dichiara: “ non mi esprimo sull’ asserito contrasto tra
l’ ufficio comunale e quello regionale “. Tale dichiarazione fa presupporre che
l’ amministratore Esposito non conosca la differenza sostanziale tra terreni di
proprietà e terreni demaniali o fa finta di non conoscerla. Da qui il colpevole
silenzio del Presidente della Commissione che permette all’ Ufficio Patrimonio di
indicare i terreni demaniali come se fossero terreni di proprietà comunale.
Questo significa che arbitrariamente l’ amministrazione comunale ritiene i
terreni riconosciuti e certificati dalla regione Basilicata come terreni
demaniali, di sua proprietà in un clima di distrazione totale. Come dire il
grande Totò vendendosi la fontana di Trevi,
ad alcuni turisti Americani in visita a Roma, la considerasse di sua
proprietà mentre tutti sapevano che tale capolavoro era ed è un bene pubblico.
Il film che riporta la scena probabilmente fa parte anche del bagaglio delle
conoscenze dei nostri amministratori.
-Alla domanda perché mai avesse presentato una
modifica alla legge regionale n°57 che disciplina gli usi civici, (proposta
ritenuta all’ unanimità dei presenti, del gruppo di lavoro regionale, irricevibile),
l’avv. Esposito risponde “ per quale ragione dovrei dar conto della mia
attività svolta…”. Guarda caso il Presidente della commissione Patrimonio al Comune
di Pisticci a cui è affidato l’importantissima funzione di esaminare tutti gli
atti relativi al patrimonio disponibile e tutte le questioni inerenti i terreni
demaniali gravati da usi civici, risponde come se fosse un privato cittadino fuori dal
mondo e senza collegamenti diretti o indiretti con le istituzioni. Strano modo di
concepire la cosa pubblica, la democrazia, la trasparenza e il legame fra
cittadini ed istituzioni.
- Alla domanda quali sono i termini della proposta di
modifica e in che maniera possono incidere sulla avviata opera di verifica
affidata al perito Demaniale, l’avv. Esposito diventa completamente muto.
Ritrova invece la parola quando si lascia andare ad illazioni ed a ipotesi
sperticate parlando di figuri e di soggetti che avrebbero perseguito i propri
interessi personali mentre rivestivano cariche pubbliche.
Per quanto riguarda Tavolo Verde possiamo rassicurare
il taciturno, a fasi alterne, Presidente della commissione Patrimonio del
comune di Pisticci che nell’organizzazione autorevolmente rappresentata dal
portavoce Francesco Malvasi, non esistono ne figuri, ne figurine, ne figurone e
ne figuracce. Così come non esistono soggetti che hanno tratto profitto dalla
Pubblica Amministrazione quando coprivano incarichi pubblici. Simili prototipi,
figuri e figuracce cercatele altrove: sicuramente le troverete negli ambiti
dell’ amministrazione di cui fate parte; come dire si cercano i parassiti sugli
indumenti degli altri mentre questi abbondano
nella propria abitazione. In ogni caso si ribadisce che a Tavolo Verde
non interessano né polemiche né strumentalizzazioni politiche né il futuro
politico di personaggi in cerca di autori, ma semplicemente il futuro del
territorio e il rispetto dei diritti di ogni cittadino.
Tavolo Verde che rappresenta uomini e donne giovani e
meno giovani legati al territorio ha agito sempre alla luce del sole senza mai
chinare la testa anche quando è stato colpito da tentativi di
denigrazione.
16/05/15
Tavolo Verde Basilicata
Comunicato stampa
L'amministrazione
Di Trani prigioniera dell'incapacità di alcuni dirigenti e degli stessi
componenti della maggioranza
Nell'incontro tenuto a Potenza il giorno 08/05/2015
fra i rappresentanti del Tavolo Verde, l'Amministrazione Comunale di Pisticci,
rappresentata dall'Ass. Leone e dalla dirigente D'aranno coadiuvati dal Perito
Demaniale incaricato, Parciante, ed i Funzionari della Regione Basilicata,
nonché l'Assessore Regionale all'agricoltura Michele Ottati, per fare il punto
sull'annosa vicenda della sistemazione - accertamenti - verifica e sistemazione
dei terreni demaniali comunali anche ai fini della produzione documentale
attestante la conduzione e coltivazione dei terreni stessi richiesta dagli
aventi diritto.
Nel corso della riunione è emersa la incredibile
posizione del Comune di Pisticci, riferita dalla dott.ssa D'aranno, in merito
ai suddetti terreni.
Nel merito il Comune di Pisticci non riconosce la
certificazione della Regione Basilicata che attesta che i terreni in questione
sono Terreni demaniali gravati da usi civici ma considera gli stessi di
proprietà del Comune.
I certificati rilasciati dall'Ente Comunale, a
firma della dirigente D'aranno, esplicitano il concetto, infatti portano la
dicitura: "Terreni di proprietà del Comune", mentre fino allo scorso
anno venivano classificati come "Terreni demaniali".
Tale atto è in contrasto con quanto dichiarato
dalla Regione Basilicata per il tramite dell'Ufficio al Demanio e quindi non
conforme alla realtà così come certificata dagli enti preposti.
Del resto la stessa Regione Basilicata con
attestazione del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali rilasciata in data
20.08.2014 a firma della Dirigente, Avv. Fernanda Cariati, certifica che i
terreni in questione sono da ritenersi parte del Demanio Comunale.
Della necessità di una corretta classificazione dei
terreni il Comune di Pisticci è stato più volte informato.
Questa confusione generata dal Comune di Pisticci
mette in grande difficoltà i conduttori di quei terreni genera fibrillazione
tra gli utenti.
Ci sono 350 utenti che conducono terreni demaniali
gravati da usi civici che hanno urgente bisogno di ottenere dal competente
ufficio comunale attestati veritieri e non atti che complicano ed aggiungono
confusione alla già disastrosa gestione amministrativa degli stessi.
A questo punto è doveroso chiedere:
1. Come
mai l'Amministrazione Comunale dichiara che i terreni sono di proprietà
comunale nonostante sia stata informata della natura demaniale degli stessi?
2. Cosa
ha da dire, in proposito il Presidente della Commissione Patrimonio del Comune
si Pisticci, avv. Gaetano Esposito?
3. Per
quale motivo l' avv. Gaetano Esposito ha presentato un proposta di modifica
della L.R. 57/2000 sugli usi civici?
4. Quali
sono i termini di questa modifica e in che maniera possono incidere
sull'avviata opera di verifica affidata al perito demaniale?
I cittadini hanno il diritto che l'Amministrazione
Di Trani tuteli e si occupi degli interessi generali w collettivi e la finisca
di difendere posizioni contrastanti con il bene pubblico.
E' opportuno che il sindaco intervenga per fare
ordine ai lavori della sua giunta, dei burocrati e dei tecnici addetti,
evitando impostazioni e visioni personalistiche.
Il comunicato stampa di Tavolo Verde Basilicata è
stato condiviso anche da SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' PISTICCI-MARCONIA.
TAVOLO
VERDE BASILICATA
Comunicato stampa
Il Governatore
Pittella, attraverso la nomina del Commissario straordinario di tutti i
Consorzi di Bonifica del territorio lucano, compreso quello di Bradano e
Metaponto, sta sferrando un’ ulteriore colpo al mondo agricolo regionale con
aumenti dei canoni irrigui, con la limitazione del diritto all’accesso al bene
acqua, con la riconferma del tributo a ristoro dell’ E.I.P.L.I., del tributo
fisso (660).
Stiamo parlando di
somme insostenibili per i produttori
agricoli che variano a seconda della classifica dei terreni e colture irrigue:
da un minimo di 450€/ettaro ad un massimo di 800€/ettaro. Per non parlare della
disparità del servizio irriguo e delle
differenze di prezzo dell’acqua a domanda e prezzo a m3. È il caso di dire
che con il commissariamento dei Consorzi si aggiungono danni ai danni provocati
dagli ultimi eventi alluvionali; confusione alla già confusionaria e
fallimentare gestione ordinaria; vessazioni alle vessazioni volute dal Governo
nazionale anche attraverso l’ I.M.U. Si
sommano gli sprechi del passato, agli
sprechi dell’oggi e del domani: oltre il 25% dell’acqua non viene utilizzata per
cattiva gestione della rete collettiva da parte dell’ente consortile e finisce
al mare, ma che viene pagata dall’utenza a caro prezzo. La manutenzione dei
canali di bonifica resta lettera morta. La superficie da destinare alle colture
irrigue per l’anno in corso è in forte contrazione anche o soprattutto per le limitazioni e imposizioni del Consorzio di Bonifica con gravi
conseguenze sulle crescite e produttività delle aziende agricole e sui redditi
dei produttori. L’abbandono di centinaia di ettari è la rappresentazione più
chiara di un processo di degrado e di impoverimento del territorio per errate
politiche agricole. Ciò nonostante il Governo regionale,invece di attuare
sgravi e abolizioni di tributi, li inasprisce e conseguentemente si accentua ulteriormente
la crisi del settore agricolo e dell’economia territoriale.
SU QUESTI TEMI
SABATO 11
APRILE 2015 ALLE ORE 18:30 NELLA DELEGAZIONE COMUNALE DI MARCONIA PUBBLICA
ASSEMBLEA
addì
08/04/2015 Tavolo Verde
Basilicata